Come farsi trovare in montagna!
Escursioni a piedi: se mi faccio male? Mi faccio trovare !
Chiunque frequenti la montagna sa che le attività a essa collegata comportano dei rischi come perdersi o ferirsi più o meno gravemente. Ogni bravo escursionista sa che essere in compagnia è buona prassi come avere con sé nel proprio zaino un “piccolo” kit di primo soccorso(quanto piccolo lo vedremo più avanti) per far fronte all'emergenza durante le proprie escursioni.
Ecco, è proprio di questo che parleremo: come fronteggiare l’emergenza! Prima di concentrarci su cosa mettere nello zaino e perché, esaminiamo insieme come fare perché ci venga dato aiuto e soccorso da parte del personale qualificato. In breve la parola d’ordine è: “CHIEDERE AIUTO E FARSI TROVARE”.
Oggigiorno ci sono una miriade di sistemi che ci possono aiutare a essere “tracciati” e ritrovati oppure a chiedere aiuto qualora ne avessimo bisogno: sottolineiamo come questa sia solo una analisi e non vuole assolutamente consigliare o favorire un metodo piuttosto che un altro.
Lasciar detto dove vado
In tempi meno recenti, quando la tecnologia ancora non era di così grande aiuto e diffusione, era buona norma “lasciar detto” al rifugio, al quale si faceva riferimento, dove si stava andando, che itinerario s’intendeva percorrere, quali salite/ferrate/vie si pensava di intraprendere e qual era l’orario previsto di rientro. Sono molti gli escursionisti/alpinisti salvati dai rifugisti che non vedendoli rientrare hanno dato l’allarme e attivato i soccorsi in tempi utili. Questa semplicissima pratica è tuttora validissima: quando vado in montagna lascio detto a familiari ed amici dove vado, con chi vado e quando penso di rientrare. Se nelle vicinanze del mio itinerario è presente un rifugio posso informare anche il gestore del rifugio cosicché una persona in più sappia dove sono.
Cellulare
Dispositivo indubbiamente molto utile che però in montagna manifesta i suoi limiti come:
- copertura di rete: man mano che ci si allontana dalla città la copertura della rete del cellulare diminuisce a causa della diminuzione dei ripetitori, è buona norma quindi controllare di tanto in tanto qual è lo stato della ricezione per capire magari se ci sono zone buie o deve finisce la copertura.
- durata della batteria: i nuovi dispositivi sono molto energivori e si rischia di rimanere “a secco” senza nemmeno accorgersene. Per massimizzare la durata della batteria è opportuno chiudere tutte le app che girano in background, scegliere un’impostazione di consumo batteria che riduca le prestazioni ma che ne preservi la durata, spegnere Wi-Fi/GPS e quant’altro (vedremo più avanti come il GPS sia una questione su cui riflettere). Capito quindi come far durare di più il cellulare possiamo dire che, rimane lo strumento più semplice e immediato per poter chiedere aiuto; spesso è più utile mandare un SMS che effettuare una chiamata, poiché se in quell'istante sembra non esserci segnale l’SMS rimane pronto per l’invio e viene inviato anche se il segnale è debole e non permette di telefonare. A latere di tutto quello che abbiamo detto fino ad ora, rimane un’ottima abitudine portare con sé una power-bank (così come altri dispositivi di ricarica: dinamo, pannelli solari ecc) che prolunghi l’utilizzo del cellulare sempre in relazione a quanto è previsto che duri la nostra escursione/passeggiata.
Applicazioni
Esistono molteplici applicazioni che permettono la tracciatura del percorso fatto, ma ce n’è una con una funzionalità in più: GeoResQ ©.
GeoResQ © è un App sviluppata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) che possiede al suo interno molteplici funzionalità circa la tracciatura del percorso fatto e tutte le indicazioni sull'attività svolta. La vera novità però sta nella possibilità di lanciare un allarme e richiede così aiuto in maniera tempestiva. L’applicazione permette di inserire al suo interno una serie di informazioni utili all'infortunato (contatti di emergenza, abbigliamento indossato, foto profilo ecc.) che posso tornare utili durante le operazioni di soccorso. GeoResQ © ci aiuta anche nel caso in cui si sia in difficoltà ma non si sia in grado di dare l’allarme; la funziona di tracciatura permette infatti di poter raggiungere l’infortunato anche se questo è privo di coscienza e i soccorsi sono stati allertati da un familiare che non lo ha visto rientrare nei tempi stabiliti. Il pieno funzionamento dell’App si ha, naturalmente, con il GPS del telefono attivo; cosa che causa una notevole diminuzione della batteria.
Quindi come ci si deve comportare? Si deve sempre considerare il problema nella sua interezza: la durata delle escursioni in funzione di quella della batteria del cellulare, la necessità o meno di avere sempre il GPS acceso oppure di accenderlo solo nel momento del bisogno. La valutazione sta sempre al singolo e si affina con l’esperienza maturata sul campo. L’App è gratuita per tutti i soci del Club Alpino Italiano (CAI). Per maggiori informazioni: https://wp.georesq.it/
Radio
Saper usare una radio è sicuramente una capacità che in montagna ti dà una marcia in più. La copertura radio in ambiente montano è migliore rispetto a quella dei telefoni cellulari. Non ho certo la presunzione di spiegarvi cos'è e come funziona una trasmissione radio, voglio però proporvi un altro possibile metodo di comunicazione e di canale di richiesta di aiuto: Rete Radio Montana© (RRM). RRM è un sistema basato sull'utilizzo delle PMR(Personal Mobile Radio - 446MHz) canale8. Descritta molto brevemente, si tratta di una community di persone che frequentano la montagna, sia come hobby che per lavoro, e che sono tutte sintonizzate sulla stessa frequenza radio. Frequenza che può essere utilizzata come canale per la richiesta di aiuto nel caso in cui le altre soluzioni non siano percorribili. La registrazione a Rete Radio Montana è gratuita e come unico impegno a quello di essere un vero frequentatore della montagna. L’unico costo da sostenere (tolto quello dell’acquisto di un apparato radio di tipo PMR) è quello del canone annuo di 12 euro da versare al Ministero dello Sviluppo Economico. Per maggiori informazioni: https://www.reteradiomontana.it/
Con questo si conclude la nostra carrellata di metodi e modi per far sì che si venga trovati e soccorsi in montagna. Rimane solo da ricordarsi che l’attività in montagna è più bella e sicura se non fatta in solitaria e che bisogna sempre scegliere l’itinerario o l’attività in base alle proprie capacità e alla propria preparazione fisica. Cercare di fare più di quanto si è in grado mette a rischio te e anche coloro che devono soccorrerti.
Saverio Novi
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